La spiritualità non è religione
Spesso, quando si pensa al concetto di “spiritualità” si pensa immediatamente che esso sia collegato alla religione e non al tema del denaro. L’associazione è probabilmente dovuta all’utilizzo della parola “Spirito” con diverse connotazioni rispetto alla religione di riferimento. Ritengo necessario, però, sottolineare che la spiritualità non è religione.
O almeno, non è religione nel senso che intendiamo noi oggi, nel 2023. Il termine “religione” è legato alla parola “religo”. Nel senso latino del termine significa “legarsi”, stabilire un legame profondo tra noi stessi e ciò che ci circonda.
La spiritualità può essere vista come un cammino a due tappe: la prima riguardante la crescita personale e la seconda relativa alla manifestazione di quanto abbiamo appreso interiormente nell’esperienza quotidiana che abbiamo del mondo.
Capiamo subito come la spiritualità, sebbene possa essere erroneamente associata alla religione, prescinde comunque dalla sfera teologica. La spiritualità riguarda piuttosto direttamente il rapporto che il singolo ha con ciò che trascende la materia.
L’equilibrio tra spiritualità e materialismo
L’associazione impropria che vi è tra spiritualità e religione porta a un’unica e vera conseguenza: la credenza che, qualora si devolva la propria vita alla spiritualità tramite una qualunque pratica, come l’ipnosi regressiva alle vite precedenti, vada abbandonato il materialismo.
Non è difficile comprendere che, guardandoci intorno, non possiamo ignorare le reciprocità che caratterizzano la nostra vita terrena. Il giorno è seguito dalla notte e il freddo precede il caldo. Non possiamo abbracciare la spiritualità rigettando il materialismo. Andremmo incontro a squilibri karmici, a prescindere dal fatto che stiamo rigettando il materialismo o che gli non stiamo dando il giusto valore.
Esempio cardine del materialismo è il denaro. Non dando il giusto valore o peso al ruolo che questo tipo di materialismo ha sulla vita terrena, spesso ci si ritrova in difficoltà economiche.
L’ipnosi regressiva alle vite precedenti tra spiritualità e denaro
L’ipnosi regressiva alle vite precedenti spesso viene percepita come un’attività prettamente spirituale, ma posso assicurare che così non è. L’ipnosi regressiva alle vite precedenti, prima di tutto, ha l’obiettivo di migliorare e far emergere naturalmente il proprio benessere personale.
Non è una pratica svolta solo ed esclusivamente da chi vuole entrare in contatto con la propria spiritualità. È piuttosto uno strumento, un aiuto, che porta benessere nella propria vita. Ci sono numerosissime testimonianze sul sito IpnoSiamo che attestano come varie persone si siano liberate da qualunque blocco e disagio.
Tuttavia, poiché tale pratica è in connessione alla nostra parte spirituale e ci consente di comprendere le scelte e i vissuti della nostra anima, molti impropriamente ritengono che questo tipo di pratiche dovrebbero essere assimilate alle stesse modalità di erogazione che, ad esempio, avrebbe una Chiesa. Ci si aspetta che, così come sia gratuito fare una confessione al proprio parroco, allo stesso modo una seduta di ipnosi regressiva alle vite precedenti non dovrebbe avere alcun costo.
In realtà così non è. Dal momento che siamo incarnati in questa vita, in quest’esperienza terrena, siamo obbligati ad avere un contatto diretto con tutto ciò che di materialistico esiste. Primo tra tutti, in questa discussione, nello specifico, il denaro.
Il legame indissolubile tra spiritualità e denaro
Comprendere che, in questa vita, spiritualità e denaro sono tra loro correlati è fondamentale per avere un buono e sano rapporto con entrambi.
Chi parte dalla concezione secondo cui il denaro è qualcosa di completamente opposto alla spiritualità commette, purtroppo, un errore. Bisognerebbe vedere la spiritualità come complementare al denaro, come qualcosa di strettamente connesso e non estraneo.
Iniziando a volgere uno sguardo più attento alla propria spiritualità, si incontra necessariamente il proprio rapporto con il materialismo. È da questa analisi che bisogna partire per raggiungere qualunque benessere possa essere desiderato, anche e soprattutto quello economico.
Sta a noi comprendere ciò, riscoprendo le origini karmiche della nostra errata convinzione riguardo al rapporto col denaro, per risanarlo. Soprattutto se non vogliamo che questo malsano e squilibrato rapporto continui a tormentarci anche nel nuovo giorno, nella nuova settimana, nel nuovo mese, nel nuovo anno, prima ancora che essere l’eredità che lasciamo a noi stessi anche nella prossima vita.